DIETA 1DNA
DIETA 2DNA
DIETA 3DNA
SPORTDNA
ANTIAGEDNA
PSICHEPANNELLO
GERIATRICOPANNELLO
FERTILITÀPANNELLO
ODONTOIATRICOPANNELLO
IMMUNITÀMETABOLISMO DEL FERRONAFLD / NASHALOPECIA ANDROGENETICAPANNELLI
PERSONALIZZATINOTE
SUL SERVICE

DNA DIETA 1 promuove la cultura della buona salute attraverso un sano ed equilibrato stile di vita.
IL TEST
L’alimentazione è fondamentale in quest’ottica e attraverso le recenti scoperte nell'ambito della nutrigenetica, è oggi possibile capire come il nostro corpo reagisce a determinati alimenti.
Vengono pertanto effettuati una serie di test genetici mirati ad indagare polimorfismi che predispongono a condizioni che possono incidere sulla salute dell’individuo.
PERCHÉ FARLO
Nel pannello DNA DIETA 1 vengono indagate la predisposizione a condizioni quali diabete di tipo 2, sindrome metabolica, obesità e sovrappeso, elevati valori di colesterolo e trigliceridi, aumento del rischio cardiovascolare, alterazioni del sistema immunitario.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Un pannello di test per prevenire i principali problemi legati all'alimentazione. Grazie ad una alimentazione geneticamente compatibile l’organismo verrà riportato verso una situazione di benessere e salute.
DISTURBI LEGATI ALL’INTOLLERANZA GENETICA AL LATTOSIO
INTOLLERANZA GENETICA AL LATTOSIO
Polimorfismi analizzati:
- LCT (-13910 C/T)
È la più comune delle intolleranze ed è determinata dall'assenza dell’enzima Lattasi in grado di scindere il lattosio in glucosio e galattosio in modo da renderli assorbibili dall'intestino.
Nel 90% dei casi questa condizione è riconducibile ad una variazione del DNA nel gene della lattasi.
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CELIACHIA
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CELIACHIA
Polimorfismi analizzati:
- APLOTIPO DQ2
- APLOTIPO DQ8
La celiachia è una malattia autoimmune scatenata dall'ingestione di cibi contenenti glutine: la reazione immunitaria causa un danno ai villi presenti nel piccolo intestino e interferisce con l’assorbimento di tutti i nutrienti.
La componente genetica allo sviluppo della celiachia è ben caratterizzata, quasi tutti i celiaci possiedono le varianti DQ2/DQ8 nei geni del sistema HLA.
RISCHIO CARDIOVASCOLARE
METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO
Polimorfismi analizzati:
- MTHFR (C677T)
Il gene MTHFR permette di attivare i folati, che intervengono nei seguenti processi:
- Riparazione e costruzione di DNA e RNA
- Rafforzamento del sistema immunitario
- Produzione di energia e di energia mitocondriale
- Risposta stressogena
- Processi ormonali
- Supporto di neurotrasmettitori
La mutazione del gene comporta una perdita di funzione, quindi tutte le reazioni sopra indicate, nel loro complesso, subiscono rallentamenti.
SALUTE OSSEA E SISTEMA IMMUNITARIO
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
Un cattivo funzionamento del recettore della Vitamina D (VDR) può comportare una importante forma di carenza vitaminica che non si ripercuote solo sul metabolismo del calcio e del fosforo ma può produrre diverse altre conseguenze, tra le quali alterata funzione immunitaria (rischio di patologie autoimmuni, infezioni acute), aumento del rischio cardiovascolare e di insorgenza del diabete di tipo 2.
IPERTRIGLICERIDEMIA E ARTERIOSCLEROSI
APOLIPOPROTEINA C3
Polimorfismi analizzati:
- APOC3
Alcune variazioni del gene APOC3 si associano ad un rischio quattro volte superiore di ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia e ad un elevato rischio di insorgenza di infarti, arteriosclerosi e patologie cardiovascolari.
Un risultato positivo del test indica una predisposizione genetica ad uno scorretto assorbimento dei lipidi che si traduce in un aumentato rischio cardiovascolare, da compensare con un’alimentazione povera in grassi saturi.
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALL’OBESITÀ E AL SOVRAPPESO
GENE DELL’OBESITÀ
Polimorfismi analizzati:
- FTO
Ci sono molte evidenze dell’effetto del gene FTO sul peso corporeo: è stato evidenziato il suo ruolo nell'alterazione del comportamento alimentare e nella diminuzione della risposta al senso di sazietà.
Diversi studi dimostrano che l’effetto sul peso passa attraverso l’alterazione del senso di fame e sazietà, perché gli individui portatori di questa variante genica hanno una diminuzione del senso di sazietà postprandiale.
RISCHIO DIABETE TIPO 2
METABOLISMO DEGLI ZUCCHERI
Polimorfismi analizzati:
- PPARG
- IRS1
- TCF7L2
Il diabete è una malattia cronica ad elevato impatto sulla qualità di vita delle persone affette, presentando quindi un maggior rischio di complicanze invalidanti in età lavorativa piuttosto che nell'età senile.
Va tenuto presente inoltre che le persone affette da diabete hanno un'aspettativa di vita inferiore del 30/40% rispetto alla popolazione non diabetica.
Uno screening condotto quando l'eventuale patologia diabetica non sia ancora insorta, permette di attuare tutte le possibili e più efficaci strategie preventive nei soggetti geneticamente predisposti.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Un pannello di test mirato a prevenire, sia tramite l’uso mirato degli alimenti sia per mezzo di una integrazione personalizzata, eventuali condizioni di “invecchiamento fisiologico precoce” presenti anche nella propria storia familiare.
IL TEST
Grazie ad opportuni cambiamenti del proprio regime alimentare e dello stile di vita è possibile tenere sotto controllo l’espressione di determinati geni che predispongono a condizioni cronico degenerative, che possono incidere profondamente sullo stato di benessere e salute della persona.
PERCHÉ FARLO
Attraverso l’analisi di specifici geni vengono indagate le due intolleranze di origine genetica (lattosio e glutine).
Il pannello DNA DIETA 2 prevede inoltre l’analisi di geni che predispongono a stress ossidativo ed invecchiamento fisiologico precoce, osteoporosi, dislipidemie, sindrome metabolica, aumento del rischio cardiovascolare ed ipertensione, diabete di tipo 2, alterazioni del sistema immunitario.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Lo screening genetico finalizzato a prevenire condizioni che possono tradursi in invecchiamento fisiologico precoce.
RISCHIO STATO INFIAMMATORIO DA MALASSORBIMENTO DEL LATTOSIO
INTOLLERANZA GENETICA AL LATTOSIO
Polimorfismi analizzati:
- LCT (-13910 C/T)
I sintomi dell’intolleranza al lattosio sono moltissimi e tutti diversi tra loro.
Una delle conseguenze di questa intolleranza, se non trattata, è un aumento importante dello stato infiammatorio generalizzato dovuto ad un aumento della concentrazione di citochine pro-infiammatorie.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INTOLLERANZA AL GLUTINE
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CELIACHIA
Polimorfismi analizzati:
- APLOTIPO DQ2
- APLOTIPO DQ8
La celiachia è una patologia multifattoriale ad elevata componente genetica legata, nella maggior parte dei casi, all’espressione degli eterodimeri HLA DQ2/DQ8, molecole in grado di legarsi alla gliadina formando il complesso antigene-anticorpo responsabile dell’attivazione dei linfociti, rilascio di citochine ad azione pro-infiammatoria e danno istologico ai villi intestinali.
RISCHIO PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI
METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO
Polimorfismi analizzati:
- MTHFR (C677T)
La presenza del polimorfismo C677T del gene MTHFR riduce l’attività dell’enzima di circa il 50%.
Livelli non adeguati di Acido folico plasmatico non si traducono solo in fattore di rischio per la salute in età fertile ma incidono profondamente sulla percentuale di rischio di patologie cardiovascolari e demenza senile.
AUMENTO DEL RISCHIO DEFICIT COGNITIVO
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
- VDR - Apal
- VDR - Cdx2
In letteratura sono da tempo presenti diversi studi in cui bassi livelli ematici di Vitamina D si associano in maniera significativa ad alterazioni del tono dell’umore, aumento dei sintomi tipici delle patologie depressive e ad aumentata suscettibilità e deficit cognitivi nella terza età.
PREDISPOSIZIONE A PATOLOGIE INFIAMMATORIE DEGENERATIVE
STRESS OSSIDATIVO
Polimorfismi analizzati:
- SOD1
Diverse evidenze indicano come lo stress ossidativo svolga un ruolo patogenico rilevante sia nell'invecchiamento precoce che in alcune gravi patologie a sfondo infiammatorio e/o degenerativo, quali l’aterosclerosi e la Malattia di Alzheimer (AD).
Esso è l’effetto indesiderato della rottura di un equilibrio biochimico e, come tale, può influenzare l’esordio e/o il decorso di un gran numero di patologie.
AUMENTO DEL RISCHIO DI ATEROSCLEROSI E MALATTIA CORONARICA
APOLIPOPROTEINA E
Polimorfismi analizzati:
- APOE (1)
- APOE (2)
APOE è il gene associato ad un maggior rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer nella terza età.
Il polimorfismo si associa inoltre a iper-lipidemia e ipercolesterolemia le quali a loro volta possono portare ad aterosclerosi e malattia coronarica.
PREDISPOSIZIONE A IPERTENSIONE E ARTRITE REUMATOIDE
METABOLISMO DELLO ZINCO
Polimorfismi analizzati:
- ZC3HC1
Lo zinco è un elemento costitutivo di moltissimi enzimi e proteine ed è indispensabile per i meccanismi di respirazione cellulare, nelle fasi iniziali della sintesi proteica e per la corretta funzione degli enzimi ad azione anti-ossidante.
I distretti in cui è maggiormente presente sono il tessuto muscolare, il tessuto osseo, nel derma, nel fegato e nel tessuto nervoso.
Recentemente è stato dimostrato con studi di popolazione che il metabolismo di questo elemento si associa a predisposizione verso le cardiopatie, ad ipertensione e ad artrite reumatoide.
INVECCHIAMENTO FISIOLOGICO CELLULARE
GENE DELLA LONGEVITÀ
Polimorfismi analizzati:
- TOMM40
L’invecchiamento fisiologico è un fenomeno molto complesso che riflette una combinazione di eventi sia ambientali che genetici.
Tra i geni coinvolti il TOMM40 è sicuramente uno dei maggiori responsabili dell’invecchiamento cellulare in quanto provvede al corretto funzionamento dei mitocondri, centro di produzione dell’energia da parte delle cellule ma anche mediatori dello stress ossidativo.
Studi di popolazione hanno lo hanno correlato anche ai fenomeni di deposizione delle placche amiloidi, caratteristica peculiare della malattia di Alzheimer.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Grazie ai test di nutrigenetica il concetto di prevenzione si estende anche a condizioni legate alla sfera della psiche e per le quali è stata ampiamente dimostrata la rilevanza della componente genetica.
IL TEST
Il pannello DNA DIETA 3 indaga una serie di polimorfismi che predispongono a patologie depressive e neurodegenerative i cui studi dimostrano come sia possibile agire sia dal punto di vista nutrizionale sia attraverso una integrazione personalizzata di bio-molecole, tra cui vitamina A, vitamina D, acido folico, magnesio, taurina, fosfatidilserina per compensare eventuali difetti genetici.
PERCHÉ FARLO
Lo screening prevede l’analisi dell’intolleranza genetica al lattosio e la predisposizione genetica alla celiachia. Le due intolleranze di origine genetica, se presenti, possono causare una sintomatologia legata anche a problematiche inerenti alla sfera dell’umore: irritabilità, sbalzi di umore, difficoltà di concentrazione, insonnia.
Nel pannello vengono anche indagati il metabolismo dell’acido folico e della vitamina D, due componenti fondamentali nella sintesi della serotonina: una carenza di questi può comportare quindi la predisposizione ad alterazioni della sfera dell’umore, ad aumento dei sintomi tipici delle patologie depressive e ad aumentata suscettibilità a deficit cognitivi nella terza età.
Vengono altresì screenati polimorfismi che se presenti sono associati ad aumentato rischio di insorgenza di stati depressivi ed anche ad una ridotta risposta ai farmaci utilizzati per queste condizioni, oltre che predisporre l’individuo a problematiche quali ipertensione, arteriosclerosi, malattia coronarica, diabete tipo 2, obesità, sindrome metabolica.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Il pannello di test indirizzato a prevenire problemi legati al tono dell’umore ed intervenire in maniera efficace e tempestiva.
DISTURBI DELL’UMORE DA INTOLLERANZA AL LATTOSIO
INTOLLERANZA GENETICA AL LATTOSIO
Polimorfismi analizzati:
- LCT (-13910 C/T)
I sintomi dell’intolleranza al lattosio sono moltissimi e tutti diversi tra loro.
Una delle conseguenze di questa intolleranza, se non trattata, è un aumento importante dello stato infiammatorio generalizzato dovuto ad un aumento della concentrazione di citochine pro-infiammatorie.
Può causare inoltre problemi di carattere ansioso-depressivo, stati alterati dell’umore, tra cui depressione, sbalzi di umore, attacchi di panico, irritabilità, disturbi del sonno.
POTENZIALI DISTURBI DELL’UMORE DA INTOLLERANZA AL GLUTINE
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CELIACHIA
Polimorfismi analizzati:
- APLOTIPO DQ2
- APLOTIPO DQ8
La determinazione dell’aplotipo HLA-DQ2/DQ8 riveste un ruolo fondamentale per escludere il rischio di sviluppare la patologia.
Tra le problematiche associate ai pazienti affetti da morbo celiaco si riscontrano anche disturbi dell’umore ed ansia.
Il malassorbimento caratteristico del paziente celiaco causa deficit nutrizionali di vitamine e minerali può inoltre causare difficoltà di memoria, concentrazione e depressione.
RISCHIO SVILUPPO PATOLOGIE DEPRESSIVE
METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO
Polimorfismi analizzati:
- MTHFR (C677T)
L'acido folico è un componente fondamentale della catena biochimica che porta alla sintesi della serotonina.
Esiste una relazione di tipo triangolare tra espressione del polimorfismo C677T del gene MTHFR, livelli di acido folico e depressione.
Anche un lieve aumento di acido folico comporta una significativa riduzione della probabilità di insorgenza della patologia depressiva: si osserva infatti che può essere utile fornire un supplemento di questo importante micronutriente, oltre alla dieta, per aumentare in maniera significativa la sintesi di serotonina.
NEURO-IMMUNO MODULAZIONE
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
- VDR - ApaI
- VDR - Cdx2
Oltre al suo ruolo di coadiuvante nell'assorbimento del calcio, la vitamina D attiva quei geni che regolano il sistema immunitario e rilascia i neurotrasmettitori (ad esempio la dopamina e la serotonina) che aiutano il funzionamento e lo sviluppo cerebrale.
I recercatori hanno scoperto dei ricettori di vitamina D su tutta una serie di cellule situate nel cervello, nelle stesse regioni connesse alla depressione.
RISCHIO ALZHEIMER
APOLIPOPROTEINA E
Polimorfismi analizzati:
- APOE
Questo polimorfismo è associato ad una maggiore predisposizione all'insorgenza della malattia di Alzheimer con una sua più rapida progressione.
TRASPORTO DELLA SEROTONINA
TRASPORTATORE DELLA SEROTONINA
Polimorfismi analizzati:
- SLC6A4
Il gene SLC6A4 codifica per il trasportatore della serotonina 5HTT che svolge un ruolo importante nel controllo del bilancio energetico, oltre ad essere coinvolto in altri processi biologici tra cui la regolazione dell'umore, dei ritmi sonno-veglia, della libido, della memoria e anche dell'appetito e del peso corporeo.
SINTESI DELLA SEROTONINA
TRIPTOFANO IDROSSILASI 2
Polimorfismi analizzati:
- TPH2
Tra i molteplici ruoli svolti dalla vitamina D c'è anche quello di essere un regolatore chiave nella sintesi di serotonina, attraverso l'attivazione del gene TPH2.
Quest'ultimo fa sì che il triptofano venga convertito in serotonina.
TONO DELL’UMORE
FATTORE NEUROTROFICO CEREBRALE
Polimorfismi analizzati:
- BDNF
Il ruolo centrale svolto dal BDNF nella teoria neurotrofica della depressione è stato ampiamente dimostrato.
Tale teoria prevede che la depressione e, più in generale, i disturbi dell’umore siano dovuti ad atrofia o morte di neuroni in determinati circuiti neuronali a seguito di una diminuita espressione di fattori neurotrofici, come per esempio il BDNF, come conseguenza dell’esposizione a eventi stressanti.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Il pannello DNA SPORT è stato sviluppato per chi pratica attività fisica a livello agonistico ma anche amatoriale e per qualsiasi disciplina.
IL TEST
I test genetici scelti sono correlati sia all'attività fisica sia alla predisposizione verso condizioni cronico degenerative che vanno ad inficiare non solo la salute ed il benessere psico-fisico dell’atleta ma anche la sua prestazione sportiva.
PERCHÉ FARLO
Nel pannello DNA SPORT sono state inserite l’intolleranza genetica al lattosio e la predisposizione genetica alla celiachia. Viene analizzata inoltre il metabolismo dell’acido folico e della vitamina D.
Gli altri polimorfismi screenati in questo pannello sono indicativi della predisposizione del soggetto ad infortuni a tendini e legamenti, della capacità dell’organismo di smaltire adeguatamente l’accumulo di acido lattico, di rispondere allo stress ossidativo causato dai radicali liberi prodotti ed allo stato infiammatorio generalizzato, tutte condizioni che possono predisporre e causare dolori muscolari crampi, infortuni.
Viene analizzata la funzionalità delle fibre muscolari, della contrazione muscolare e dell’apporto di ossigeno alle fibre, in modo da capire la tipologia di allenamento più adatta per l’atleta.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Il test del DNA per coloro che praticano attività sportiva agonistica e amatoriale, che permette di migliorare il rendimento atletico e capire il tipo di allenamento più adatto in base alle predisposizioni genetiche.
SCARSA PRESTAZIONE DA INTOLLERANZA AL LATTOSIO
INTOLLERANZA GENETICA AL LATTOSIO
Polimorfismi analizzati:
- LCT (-13910 C/T)
Il latte viene spesso utilizzato come bevanda per il recupero sportivo, in quanto fonte di carboidrati, grassi, proteine, vitamine e minerali, ovvero tutti i nutrienti importanti reintegrare dopo un’attività fisica intensa.
Lo screening è fondamentale, in quanto negli atleti intolleranti al lattosio l’assunzione di questo alimento può comportare l’insorgenza di sintomatologie che compromettono la prestazione sportiva.
RISCHIO SCARSA PRESTAZIONE DA INTOLLERANZA AL GLUTINE
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CELIACHIA
Polimorfismi analizzati:
- APLOTIPO DQ2
- APLOTIPO DQ8
La celiachia è una malattia autoimmune scatenata dall'ingestione di cibi contenenti glutine: la reazione immunitaria causa un danno ai villi presenti nel piccolo intestino e interferisce con l’assorbimento di tutti i nutrienti, compromettendo la resa fisica e la prestazione.
RIPARAZIONE DEL TESSUTO MUSCOLARE
RECUPERO ATLETICO
METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO
Polimorfismi analizzati:
- MTHFR (C677T)
In atleti di diverse discipline è stato osservato che una carenza di acido folico può influenzare negativamente la prestazione, in particolare riducendo il rendimento sportivo e ostacolando i processi di riparazione del tessuto muscolare, oltre ad esporre maggiormente l’atleta al rischio di problemi cardiovascolari.
RISCHIO FRATTURE E LESIONI SPONTANEE
AUMENTO TEMPI DI RECUPERO
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
Un corretto funzionamento del metabolismo della Vitamina D comporta in chi pratica attività fisica minor rischio di fratture, miglioramento della forza muscolare, della velocità e della capacità di salto, diminuzione del rischio di infortuni del 20%, aumento del diametro delle fibre muscolari di tipo II (fibre bianche, associate alla velocità) e riduzione dello stato infiammatorio.
RISCHIO DI INFORTUNI
STATO INFIAMMATORIO GENERALIZZATO
Polimorfismi analizzati:
- TNFα
- IL6
Quando prodotta dalle cellule muscolari, IL-6 è definita miochina e svolge un ruolo anti-infiammatorio in risposta alla contrazione muscolare.
IL-6 aumenta durante l’esercizio fisico per mobilizzare i substrati extracellulari ed aumentare l’apporto di sostanze nutritive al muscolo, agendo da antagonista a TNF-α.
Recenti studi hanno dimostrato che la presenza di alcuni polimorfismi provoca un’alterata risposta infiammatoria che comporta una “reazione avversa” all'esercizio fisico intenso, con conseguente rischio di infortuni e peggioramento della performance sportiva.
FORZA MUSCOLARE
RESISTENZA ALLA FATICA
ALFA ACTININA 3
Polimorfismi analizzati:
- ACTN3
Il test del gene ACTN3 permette di capire se viene prodotta in maniera efficiente la proteina ACTN3, coinvolta nella contrazione muscolare e nell'apporto di ossigeno alle fibre.
Questo aiuta l’atleta a scegliere la tipologia di allenamento più consono e ad assumere un’alimentazione mirata a migliorare il proprio sistema antiossidante.
SMALTIMENTO DELL’ACIDO LATTICO
TRASPORTO DEL LATTATO
Polimorfismi analizzati:
- MCT1
L’acido lattico è un acido carbossilico prodotto a partire dall'acido piruvico in seguito ad intensa attività fisica.
Una volta prodotto si dissocia quasi interamente in ione lattato e ione idronio, aumentando l’acidità cellulare e determinando il senso di fatica (aumenta la richiesta di ossigeno al livello delle fibre muscolari).
Il lattato, non essendo in grado di attraversare la membrana cellulare, per essere smaltito necessita di trasportatori che fanno parte della famiglia dei Monocarbossilate Transporter (MCT).
In particolare MCT1 è in grado di catturare il lattato a livello dei miociti e quindi una sua corretta sintesi comporta una maggiore resistenza agli stati di affaticamento.
Dall'attività di MCT1 dipende una migliore o peggiore resistenza alla fatica.
RISCHIO TENDINOPATIE E LESIONI
COLLAGENE Tipo1 α1 - COLLAGENE Tipo5 α1
Polimorfismi analizzati:
- COL1A1
- COL5A1
L’attività fisica, sia intensa che moderata, oltre allo sforzo muscolare sollecita i tendini e i legamenti, tanto che il 60% degli infortuni sportivi sono rappresentati proprio da tendinopatie, lesioni ai legamenti e/o rotture di tali strutture.
Questa tipologia di infortuni può anche dare origine a tendinopatie croniche che riducono fortemente la performance sportiva e comportano una terapia costante e duratura.
È stato dimostrato che esiste una predisposizione genetica verso gli infortuni che coinvolgono sia le strutture tendinee e legamentose sia direttamente la capacità estensiva delle articolazioni.
I geni più fortemente associati a tali predisposizioni sono COL1A1 e COL5A1.
SCARSA RESA SPORTIVA
RISCHIO DANNO MUSCOLARE
STRESS OSSIDATIVO
Polimorfismi analizzati:
- SOD3
Il test permette di comprendere se il sistema antiossidante funziona correttamente.
In caso di positività è importante integrare con antiossidanti, proprio per sopperire ad una ridotta attività di SOD.
Inoltre la positività di questo polimorfismo, che si associa ad una non adeguata attività del sistema antiossidante, comporta un calo della prestazione sportiva a causa di un aumento della sensazione di fatica, di un ritardo nel recupero e di una maggiore probabilità di danno muscolare.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Un pannello di test all'avanguardia che, sulla base del patrimonio genetico, permette di ottenere informazioni specifiche e mirate per trattamento dietetico ed estetico, al fine di rallentare al massimo gli effetti dell’invecchiamento fisiologico cellulare che si riflette poi a livello esteriore.
IL TEST
Dallo studio di specifici geni che hanno la funzione di proteggere le nostre cellule da agenti ossidanti e infiammatori nasce un pannello dedicato alla prevenzione ed al rallentamento dei processi in grado di danneggiare profondamente i tessuti.
Questo approccio permette un intervento mirato in termini di anti-invecchiamento: dopo avere eseguito lo screening genetico sarà infatti possibile agire sia dal punto di vista nutrizionale con un piano alimentare personalizzato al proprio DNA, che rallenti i processi di invecchiamento fisiologico, sia affiancando una opportuna integrazione ed eventuali trattamenti specifici e mirati.
Perché invecchiare bene vuol dire regolare il proprio benessere psicofisico.
PERCHÉ FARLO
Attraverso l’analisi di una serie di polimorfismi viene analizzata la predisposizione a stress ossidativo e stato infiammatorio generalizzato, i quali causano perdita dell’equilibrio fisiologico che si traduce con la comparsa precoce dei segni del tempo e di inestetismi cutanei.
Vengono indagate la tendenza all'adiposità localizzata con conseguente aumento del rischio di obesità e sindrome metabolica, la sensibilità al sole correlata ad aumento del processo di foto invecchiamento, la capacità della cute di mantenere una adeguata elasticità e l’idratazione.
Il test analizza inoltre polimorfismi che alterano la regolazione del metabolismo della vitamina D e dell’acido folico, due componenti essenziali nei processi di invecchiamento.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Un pannello di test per indagare l’invecchiamento fisiologico cellulare e contrastare gli effetti del tempo.
ELASTICITÀ CUTANEA E RICAMBIO CELLULARE CUTANEO
COLLAGENE Tipo1 α1 e METALLOPROTEINASI
Polimorfismi analizzati:
- COL1A1
- MMP1
La maggior parte dei cambiamenti che si verificano con l’avanzare dell’età nella pelle colpiscono il derma.
Quest’ultimo è uno dei tre strati che costituiscono la pelle e svolge un ruolo fondamentale di sostegno ma anche di nutrimento della sovrastante epidermide per la presenza al suo interno di vasi sanguigni e linfatici.
Una importante causa della perdita dello spessore e della riduzione dell’elasticità cutanea è dovuta ad un rallentamento della sintesi di collagene da parte dei fibroblasti dermici che risente di diversi fattori tra cui l’infiammazione, lo stress ossidativo ma anche i livelli ormonali.
La riduzione dei livelli di estrogeni, che si osserva in donne nel periodo post-menopausa, per esempio, determina una forte riduzione di sintesi di collagene.
Due fondamentali geni associati alla comparsa di alterazioni della matrice extracellulare dermica, che portano alla perdita delle proprietà strutturali ed elastiche della pelle, sono COL1A1 e MMP1.
STATO IDRATAZIONE CUTANEA
ACQUAPORINA 3
Polimorfismi analizzati:
- AQP3
AQP3 appartiene alla famiglia delle acquaporine, proteine canale che facilitano il flusso delle molecole d'acqua all'interno o all'esterno delle cellule di specifici tessuti.
In particolare AQP3 è molto abbondante a livello epidermico.
Nella pelle media gli scambi idrici tra le cellule dello strato basale e quelle degli strati superiori. sono stati identificati diversi polimorfismi nel gene che codifica per AQP3, in particolare nella regione del promotore, e sono direttamente associati a ridotta capacità d’idratazione della pelle.
CHERATINIZZAZIONE
FILAGGRINA
Polimorfismi analizzati:
- FLG
Polimorfismi del gene della filaggrina possono causare alterazioni nella composizione della barriera cutanea.
Oltre infatti a indurre una riduzione dei livelli d’idratazione, permettono l’entrata di allergeni, antigeni, sostanze chimiche e ambientali che, stimolando il sistema immunitario, inducono l’attivazione di processi infiammatori locali.
Polimorfismi a carico di questo gene si associano ad un aumento del rischio di sviluppare dermatiti da contatto e atopiche e ad una maggiore sensibilità al nichel.
INVECCHIAMENTO DELLA PELLE
STRESS OSSIDATIVO
Polimorfismi analizzati:
- SOD3
- NQO1
La teoria più diffusa sulla fisiopatologia dell’invecchiamento parte dall'osservazione che le cellule dell’organismo sono danneggiate dall'eccessiva produzione di radicali liberi che si verifica per esempio nel foto-invecchiamento e dalla diminuzione dell’attività dei sistemi antiossidanti che si verifica durante il crono-invecchiamento, conducendo ad un eccesso di reazioni tossiche dannose per la cellula.
Il gene NQO1 svolge la sua azione generando chinoni, tra i quali il Coenzima Q10, contribuendo, così, a mantenere le funzioni antiossidanti di queste molecole.
È stato dimostrato che la perdita di funzione o una ridotta attività di NQO1 determina l’assottigliamento precoce dell’epidermide e alterazioni della pigmentazione, entrambi effetti riconducibili anche ai processi d’invecchiamento.
Le superossido dismutasi (SOD) costituiscono una classe di metalloproteine ad azione antiossidante, utilizzate come sistema di difesa contro la tossicità derivante dai radicali liberi.
RISCHIO INFIAMMAZIONE CUTANEA
STATO INFIAMMATORIO GENERALIZZATO
Polimorfismi analizzati:
- TNFα
Gli effetti dei che i raggi UV producono sulla pelle umana, sono ben noti.
Lo stato d’infiammazione cronica, che viene a instaurarsi a livello dermico ed epidermico, ha come effetto finale la completa disgregazione del tessuto e quindi la comparsa dei segni del tempo tipici del foto-invecchiamento. Un ruolo chiave in questo processo è svolto dal fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α).
La sovraespressione del TNF-α da parte dei cheratinociti e fibroblasti dermici è infatti un meccanismo di risposta precoce all'irraggiamento con UVB e rappresenta un punto chiave nell'attivazione della cascata infiammatoria a carico della pelle.
L’attivazione di uno stato infiammatorio cronico determina come effetto finale la perdita dell’equilibrio fisiologico che si traduce nella comparsa precoce dei segni del tempo e di inestetismi cutanei come la cellulite.
SENSIBILITÀ AL SOLE
RECETTORE DELLA MELANOCORTINA 1
Polimorfismi analizzati:
- MC1R
L'ormone melanotropo (MSH- Melanocyte Stimulating Hormone) è un ormone prodotto nella parte intermedia dell'ipofisi che agisce sui melanociti cutanei, inducendo la sintesi della melanina e della pigmentazione cutanea, influenzandone l'attività.
Sono finora stati identificati cinque recettori sui quali agisce l'MSH (MC1R - MC5R) i quali sono espressi in tessuti diversi ed espletano funzioni diverse.
Gli effetti del legame dell'MSH con il recettore MC1R, espresso normalmente sui melanociti porta all’attivazione di una via di segnalazione intracellulare che coinvolge il calcio come secondo messaggero provocando la sintesi di melanina da parte dei melanociti in risposta ai raggi UVA.
Oltre ai melanociti MC1R è espresso in altri tessuti come le ghiandole cutanee, il follicolo pilifero, il testicolo, l’ipofisi e nelle cellule con processi infiammatori in atto.
Numerosi studi evidenziano il ruolo chiave che il gene codificante per MC1R svolge nella foto- invecchiamento.
Polimorfismi presenti su questo gene sono fattori che aggravano in modo severo il processo d’invecchiamento indotto dalla radiazione solare.
CITOPROTEZIONE
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
Tra gli innumerevoli ruoli nel funzionamento dell’organismo, VDR regola anche due processi centrali nella pelle: il differenziamento epidermico e il ricambio delle cellule del follicolo pilifero.
La presenza di polimorfismi che portano a una parziale perdita di funzione del recettore predispone maggiormente allo sviluppo di patologie della pelle associate all’iperproliferazione.
VASCOLARIZZAZIONE
METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO
Polimorfismi analizzati:
- MTHFR (C677T)
Livelli non adeguati di acido folico plasmatico non si traducono solo in fattore di rischio per la salute in età fertile, ma incidono profondamente sulla percentuale di rischio di patologie cardiovascolari.
Tale polimorfismo, comportando una riduzione dell'attività enzimatica della MTHFR di circa il 50%, sembrerebbe essere una delle cause più importanti dell’aumento dei livelli sierici di omocisteina che influenza l’insorgenza di tutti i disturbi legati all'invecchiamento.
ADIPOSITÀ LOCALIZZATA
FATTORE DI TRASCRIZIONE AP-2beta
Polimorfismi analizzati:
- TFAP2B
Il tessuto adiposo rappresenta un tessuto di derivazione connettivale caratterizzato da un alto metabolismo a livello del quale è immagazzinato grasso che può svolgere diverse funzioni nel nostro organismo.
Il gene TFAP2B codifica per una proteina particolarmente espressa nel tessuto adiposo e la cui sovraespressione determina un accumulo maggiore di acidi grassi negli adipociti con una conseguente ipertrofia del tessuto adiposo.
A livello molecolare, la sovraespressione di AP-2β, determina la diminuzione dell’espressione e secrezione di alcune adipochine come l’adiponectina e la leptina e un concomitante aumento dei livelli d’interleuchina-6, e TNFα e quindi un aumento dello stato infiammatorio.
Alterazioni nei livelli di espressione di TFAP2B, a causa della presenza del polimorfismo sono correlati significativamente ad elevati valori di BMI e alla predisposizione all’obesità.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

La genetica al servizio della psiche, per un percorso di benessere fisico e psichico.
IL TEST
È ormai ampiamente dimostrato come la componente genetica di un individuo possa incidere sulla predisposizione a problematiche riguardanti disturbi dell’umore e sindromi depressive, su cui è possibile agire anche dal punto di vista nutrizionale e tramite l’utilizzo di biomolecole specifiche.
PERCHÉ FARLO
Il test prevede lo screening del corretto metabolismo dell’acido folico e della vitamina D, due vitamine la cui carenza si associa ad aumento del rischio di patologie depressive e ad alterazioni del tono dell’umore.
Vengono inoltre indagati polimorfismi che predispongono a stati depressivi e ad una ridotta risposta ai farmaci utilizzati per curare queste condizioni.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Lo screening genetico finalizzato a prevenire condizioni che possono tradursi in problematiche inerenti la sfera della psiche. Di particolare importanza se presenti anche nella propria storia familiare.
AUMENTO DEL RISCHIO DI INSORGENZA STATI DEPRESSIVI
ALTERATA RISPOSTA FARMACOLOGICA
ISTIDINA FOSFATASI
Polimorfismi analizzati:
- LHPP
LHPP è uno dei primi polimorfismi validati tramite studi GWAS per la sua stretta correlazione con le sindromi depressive.
Il polimorfismo interagisce in maniera molto stretta con l’asse dei recettori per la serotonina e per questo rappresenta uno dei fattori maggiormente coinvolti nella predisposizione genetica verso questa patologia.
Il polimorfismo presente su questo gene altera sensibilmente la funzionalità di questo enzima coinvolto in molteplici processi.
Particolarmente espressa nelle cellule del tessuto nervoso (sistema nervoso centrale) è comunque presente in maniera ubiquitaria ed è stata evidenziata in 3 diverse isoforme.
Lo studio pubblicato sulla rivista “Nature” ha dimostrato che l’espressione di questo SNP si associa in maniera significativa con il disturbo depressivo maggiore.
PREDISPOSIZIONE A DISORDINI NEUROPSICHIATRICI
FATTORE NEUROTROFICO CEREBRALE
Polimorfismi analizzati:
- BDNF
BDNF è un membro della famiglia dei fattori di crescita neurotrofici che promuove la sopravvivenza, la differenziazione e il mantenimento dei neuroni del sistema nervoso periferico e centrale.
Un singolo polimorfismo nel gene del BDNF risulta associato a disordini neuropsichiatrici come la malattia di Alzheimer, la malattia di Parkinson, la depressione e la schizofrenia.
La proteina prodotta dal gene BDNF è coinvolta nella sopravvivenza, sviluppo e funzionalità dei neuroni del sistema nervoso centrale e periferico.
Il suo corretto funzionamento garantisce un’azione “anti depressiva” mentre il polimorfismo si associa sia a disordini neuropsichiatrici che alla depressione ma anche ad una ridotta risposta ai farmaci antidepressivi.
PREDISPOSIZIONE PATOLOGIE DELLA SFERA PSICHICA
METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO
Polimorfismi analizzati:
- MTHFR (C677T)
La mutazione del gene comporta una perdita di funzionalità con una serie di conseguenze a catena, tra cui problemi a livello di trasmissione neuronale con conseguenze sulla sfera psichica (depressione, disturbo bipolare, schizofrenia e ADHD possono esserne sintomi)
REGOLATORI DELLA SEROTONINA
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
- VDR - ApaI
- VDR - Cdx2
Tra i molteplici ruoli svolti dalla Vitamina D c’è anche quello di essere un regolatore chiave nella sintesi di serotonina, azione svolta tramite l’intervento del gene TPH2 che in sua presenza viene attivato.
L’attivazione del gene TPH2 fa sì che il triptofano venga convertito in serotonina a livello cerebrale.
Da questo si comprende come una corretta concentrazione di Vitamina D sia indispensabile per la corretta produzione di serotonina e quindi per la prevenzione e bio‐terapia della patologia depressiva.
In letteratura sono da tempo presenti diversi studi in cui bassi livelli ematici di Vitamina D si associano in maniera significativa ad alterazioni del tono dell’umore, aumento dei sintomi tipici delle patologie depressive e ad aumentata suscettibilità a deficit cognitivi nella terza età.
RISCHIO DECLINO COGNITIVO
APOLIPOPROTEINA E
Polimorfismi analizzati:
- APOE
L’apolipoproteina E è un importante trasportatore di colesterolo a livello cerebrale, sede nella quale svolge anche la funzione di riparare eventuali lesioni.
A livello del sistema nervoso centrale APOE si esprime prevalentemente a livello degli astrociti ed ha funzione di carrier per molecole di colesterolo attraverso specifici recettori.
È inoltre responsabile della rimozione dell’amiloide, più generalmente del trasporto dei lipidi, del metabolismo del glucosio e di fenomeni di neuro‐infiammazione.
I soggetti che esprimono un determinato polimorfismo hanno una maggiore predisposizione all'insorgenza della malattia di Alzheimer con una sua più rapida progressione e un maggiore rischio di soffrire di depressione soprattutto nella seconda parte della vita.
RISPOSTA AL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
TRASPORTATORE DELLA SEROTONINA
Polimorfismi analizzati:
- SLC6A4
Il sistema della serotonina svolge un ruolo centrale nell'azione dei farmaci antidepressivi ed ogni polimorfismo che ne alteri in qualche modo l’integrità può influenzare non solo la risposta al trattamento farmacologico ma anche aumentare la suscettibilità a episodi depressivi, all’Alzheimer o a disturbi post‐traumatici.
Il trasportatore della serotonina SLC6A4 è strettamente correlato ai polimorfismi espressi dai recettori della serotonina stessa, in particolare HTR1A e HTR2A, anche in termini di risposta ai trattamenti farmacologici.
Diversi studi clinici hanno dimostrato che alterazioni del metabolismo della serotonina si associano a molti altri fenomeni tra cui aumento di incidenza di episodi di alcolismo e fobia per il sociale ma risulta anche un fattore prognostico per l’ipertensione.
Il trasportatore della serotonina è in effetti presente anche a livello delle piastrine e svolge azione vasocostrittrice.
SUSCETTIBILITÀ A DISTURBI BIPOLARI
TRIPTOFANO IDROSSILASI 2
Polimorfismi analizzati:
- TPH2
La triptofano‐idrossilasi (TPH) è l’enzima che agisce sulla biosintesi della serotonina.
La forma TPH2 svolge un ruolo chiave nella biosintesi della serotonina a livello del SNC, tutte le varianti del gene TPH2 comportano una diversa risposta soggettiva verso l’assunzione degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), comunemente utilizzati nel trattamento farmacologico della depressione maggiore e un aumento della suscettibilità verso i disturbi bipolari.
I polimorfismi presenti a livello di questo gene hanno anche un effetto diretto nell'amplificare la suscettibilità verso le sindromi depressive, e quindi le singole manifestazioni a queste associate, ma svolgono anche un importante ruolo nel disturbo affettivo bipolare.
PREVENZIONE DELLA DEPRESSIONE
RECETTORI DELLA SEROTONINA
Polimorfismi analizzati:
- HTR1A
- HTR2A-1
- HTR2A-2
- HTR2C
I recettori 5‐HT1 sono localizzati sia a livello del SNC che nei vasi sanguigni e tra l’altro hanno un ruolo molto importante nell'insorgenza dell’emicrania.
Tra i vari sottotipi l’HT1A è in grado di regolare molteplici parametri tra cui: l’appetito, la pressione sanguigna, le funzioni cardiovascolari e la frequenza cardiaca ma anche lo stato d’animo, l’ansia e l’aggressività.
I recettori del gruppo 5‐HT2 hanno anch'essi localizzazione sia centrale che periferica (vasi sanguigni e piastrine) e sono i diretti responsabili di effetti sulla muscolatura liscia.
A livello periferico l’attivazione recettoriale comporta aumento dell’aggregazione piastrinica con conseguente liberazione di serotonina seguita da vasocostrizione. La loro azione regola quindi sia la vasocostrizione che la termoregolazione ma anche gli stati ansiosi, la cognizione, la percezione e di nuovo lo stato d’animo.
Polimorfismi presenti a questo livello sono in grado di alterare, in maniera non fisiologica, tutte le condizioni sopra descritte compromettendo il corretto funzionamento dell’asse serotonina‐recettori.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Ottenere benefici attraverso un’alimentazione ed una integrazione personalizzata, per la terza età.
IL TEST
Il benessere di un individuo passa anche attraverso la sua alimentazione ed il suo stile di vita, dalla nascita fino all'età geriatrica. Un piano nutrizionale personalizzato sulla base delle diverse caratteristiche genetiche e predisposizioni individuali aiuta a prevenire l’insorgere di determinate patologie ed invecchiare nel modo migliore possibile.
PERCHÉ FARLO
Il pannello GERIATRICO prevede lo screening dell’intolleranza genetica al lattosio e di polimorfismi che predispongono a patologie cardiovascolari, ipertensione, sindrome metabolica, stress ossidativo, stato infiammatorio generalizzato, Alzheimer, dislipidemie e sindromi depressive della terza età.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Lo screening genetico finalizzato a prevenire condizioni che possono tradursi in invecchiamento fisiologico precoce.
RISCHIO STATO INFIAMMATORIO DA INTOLLERANZA AL LATTOSIO
INTOLLERANZA GENETICA AL LATTOSIO
Polimorfismi analizzati:
- LCT (-13910 C/T)
I sintomi dell’intolleranza al lattosio sono moltissimi e tutti diversi tra loro.
Una delle conseguenze di questa intolleranza, se non trattata, è un aumento importante dello stato infiammatorio generalizzato dovuto ad un aumento della concentrazione di citochine pro-infiammatorie.
RISCHIO CARDIOVASCOLARE E DECLINO COGNITIVO
METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO
Polimorfismi analizzati:
- MTHFR (C677T)
La presenza del polimorfismo C677T del gene MTHFR riduce l’attività dell’enzima di circa il 50%.
Lo screening genetico permette di evidenziare questa carenza dell’attività enzimatica, la quale è associata in maniera ormai inequivocabile ad un importante difetto metabolico.
Livelli non adeguati di acido folico plasmatico incidono profondamente sulla percentuale di rischio di patologie cardiovascolari, demenza senile e depressione.
ALTERAZIONI DEL TONO DELL’UMORE E DEFICIT COGNITIVO
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
- VDR - ApaI
- VDR - Cdx2
Bassi livelli ematici di Vitamina D si associano in maniera significativa ad alterazioni del tono dell’umore, aumento dei sintomi tipici delle patologie depressive e ad aumentata suscettibilità a deficit cognitivi nella terza età.
Diversi polimorfismi espressi sul recettore della vitamina D (VDR) concorrono a tutte queste condizioni.
RISCHIO ARTRITE REUMATOIDE
STATO INFIAMMATORIO GENERALIZZATO
Polimorfismi analizzati:
- TNFα
- IL6
TNF-α è una citochina coinvolta nell'infiammazione sistemica e agisce da pro-infiammatore.
Agisce su numerosi organi e sistemi con un’azione antagonista all’IL-6.
L’equilibrio tra queste due citochine concorre a mantenere uno stato di auto-difesa verso i processi infiammatori.
Recenti studi hanno dimostrato che tale equilibrio viene alterato dalla presenza di polimorfismi a livello di questi due geni e come conseguenza viene persa la fine regolazione biochimica tra queste due fondamentali citochine.
Insorge quindi uno stato infiammatorio “cronico” facilmente riscontrabile in soggetti con condizioni quali l’artrite reumatoide o di derivazione auto-immune.
INVECCHIAMENTO PRECOCE
STRESS OSSIDATIVO
Polimorfismi analizzati:
- SOD3
Diverse evidenze di letteratura indicano come lo stress ossidativo svolga un ruolo patogenico rilevante sia nell'invecchiamento precoce che in alcune gravi patologie a sfondo infiammatorio e/o degenerativo, quali l’aterosclerosi e la Malattia di Alzheimer (AD).
Esso è l’effetto indesiderato della rottura di un equilibrio biochimico e, come tale, può influenzare l’esordio e/o il decorso di un gran numero di patologie.
RISCHIO ALZHEIMER E NEURO INFIAMMAZIONE
APOLIPOPROTEINA E
Polimorfismi analizzati:
- APOE
L’apolipoproteina E (APO E) è un importante trasportatore di colesterolo a livello cerebrale, sede nella quale svolge anche la funzione di riparare eventuali lesioni.
E’ responsabile della rimozione dell’amiloide, più generalmente del trasporto dei lipidi, del metabolismo del glucosio e di fenomeni di neuro-infiammazione.
I soggetti che esprimono un determinato polimorfismo hanno una maggiore predisposizione all'insorgenza della malattia di Alzheimer con una sua più rapida progressione e un maggiore rischio di soffrire di depressione soprattutto nella seconda parte della vita.
RISCHIO CARDIOPATIE E IPERTENSIONE
METABOLISMO DELLO ZINCO
Polimorfismi analizzati:
- ZC3HC1
È stato dimostrato con studi di popolazione che un alterato metabolismo dello zinco si associa a predisposizione verso le cardiopatie, ad ipertensione e ad artrite reumatoide.
Il polimorfismo agisce direttamente sugli “Zn-finger” che perdono la capacità di legare in maniera efficace i tratti del DNA da codificare condizionando così l’espressione genica a vario livello.
RISCHIO FIBROMIALGIE E DEPRESSIONE
TRASPORTATORE DELLA SEROTONINA
Polimorfismi analizzati:
- SLC6A4
Il sistema della serotonina svolge un ruolo centrale nell'azione dei farmaci antidepressivi ed ogni polimorfismo che ne alteri in qualche modo l’integrità può influenzare non solo la risposta al trattamento farmacologico ma anche aumentare la suscettibilità a episodi depressivi, all’Alzheimer o a disturbi post-traumatici.
Studi recentissimi hanno inoltre dimostrato che un trasporto compromesso a livello della serotonina può comportare insorgenza di fibromialgia, una patologia caratterizzata da un perenne stato di tensione muscolare che provoca dolore, rigidità e difficoltà nei movimenti.
Si osserva inoltre un innalzamento dei livelli sierici di acido urico con aumentato rischio di insorgenza di condizioni pro-infiammatorie.
RISCHIO ALZHEIMER E INVECCHIAMENTO CELLULARE
GENE DELLA LONGEVITÀ
Polimorfismi analizzati:
- TOMM40
L’influenza genetica nei processi di invecchiamento aumenta con l’aumentare dell’età stessa quindi se fino a 60 anni l’espressione genica ha un impatto relativo rispetto alla qualità e durata della vita, oltre i 70 anni è stato dimostrato che la genetica diventa la componente più importante.
Tra i geni coinvolti il TOMM40 è sicuramente uno dei maggiori responsabili dell’invecchiamento cellulare in quanto provvede al corretto funzionamento dei mitocondri, centro di produzione dell’energia da parte delle cellule ma anche mediatori dello stress ossidativo.
È stato recentemente correlato anche ai fenomeni di deposizione delle placche amiloidi, caratteristica peculiare della malattia di Alzheimer.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Un pannello di test mirato a problematiche riguardanti la sfera della fertilità femminile e maschile.
IL TEST
Le statistiche attuali confermano come in l’Italia l’indice di natalità stia diminuendo con un aumento dell’età media della prima gravidanza.
Tra le cause di questo fenomeno, un crescente aumento di infertilità, dovuta a problematiche quali menopausa precoce, ovaio policistico ed endometriosi nella donna, alterazioni testicolari e problematiche della prostata nell'uomo.
Tali condizioni possono avere anche origine genetica oltre che essere causate da abitudini alimentari e stile di vita errati.
Ecco che i test di genetica di nutrizione si inseriscono perfettamente in supporto ad eventuali terapie in atto o come percorsi preventivi. Una volta eseguito il test, le informazioni risultanti dal referto saranno tradotte in consigli nutrizionali e di integrazione naturale mirati, che potranno aiutare l’individuo a risolvere o prevenire determinate problematiche.
PERCHÉ FARLO
Il pannello prevede lo screening dell’intolleranza genetica al lattosio e la predisposizione genetica alla celiachia: le due intolleranze, se diagnosticate, possono incidere su problematiche inerenti la sfera riproduttiva.
Vengono analizzati polimorfismi che predispongono all'obesità ed al sovrappeso, al diabete gestazionale, alla sindrome metabolica ed all'ovaio policistico.
Il test prevede inoltre lo screening del metabolismo dell’acido folico, che gioca un ruolo fondamentale per le condizioni del ciclo fertile femminile e maschile e per tutto l’arco della vita, ed il metabolismo della vitamina D, che regola la fertilità ma è anche correlata a condizioni come l’endometriosi.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Una serie di screening genetici per valutare ed intervenire su problematiche riguardanti la sfera della fertilità femminile e maschile.
RISCHIO DEFICIT VITAMINICO DA INTOLLERANZA AL LATTOSIO
INTOLLERANZA GENETICA AL LATTOSIO
Polimorfismi analizzati:
- LCT (-13910 C/T)
Le intolleranze alimentari possono causare aborti spontanei, impossibilità ad avere figli, e difficoltà nell'impianto dell’embrione; se gli alimenti non vengono ben assorbiti ci possono essere problemi, perché l’organismo non può così disporre delle quantità necessarie di vitamina D e K, di ferro, acido folico e altri oligoelementi fondamentali all'organogenesi del feto.
RISCHIO MALASSORBIMENTO NUTRIENTI DA INTOLLERANZA AL GLUTINE
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CELIACHIA
Polimorfismi analizzati:
- APLOTIPO DQ2
- APLOTIPO DQ8
L’ intolleranza al glutine può comportare una riduzione della fertilità.
Questo perché causa danni all'intestino che provocano malassorbimento dei nutrienti e portare a deficit vitaminici, importanti per creare l’ambiente idoneo all'impianto di un embrione nel caso della donna o ad una buona vitalità degli spermatozoi nel caso dell’uomo.
PREDISPOSIZIONE DIFETTI DEL TUBO NEURALE
METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO
Polimorfismi analizzati:
- MTHFR (C677T)
- MTHFR (A1298C)
Secondo le ultime ricerche, l’acido folico potrebbe avere un ruolo di mediatore degli ormoni femminili, con un esito alquanto positivo sulla fertilità.
L’acido folico ha un influsso positivo anche sulla qualità degli spermatozoi.
PREDISPOSIZIONE SVILUPPO PATOLOGIE DELLA SFERA RIPRODUTTIVA
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
- VDR - ApaI
- VDR - Cdx2
La vitamina D è un nutriente indispensabile per l’organismo, infatti tra i moltissimi ruoli che svolge nel funzionamento dell’organismo, è importante anche per la fertilità di uomo e donna.
RISCHIO DIABETE GESTAZIONALE
METABOLISMO DEGLI ZUCCHERI
Polimorfismi analizzati:
- PPARG
- IRS1
- TCF7L2
Studi dimostrano che la fertilità nei soggetti, sia maschi che femmine, con alterazioni del metabolismo degli zuccheri è generalmente ridotta rispetto alla popolazione generale.
Conoscere la condizione permette di tamponare il problema modificando opportunamente le abitudini alimentari.
PREDISPOSIZIONE STATI ALTERATI DELL’UMORE
FATTORE NEUROTROFICO CEREBRALE
Polimorfismi analizzati:
- BDNF
Patologie della sfera dell’umore, così come l’utilizzo di psicofarmaci per curare tali condizioni, possono incidere sulla sfera riproduttiva sia maschile che femminile.
AUMENTO DELL’INDICE DELLA MASSA CORPOREA (BMI)
GENE DELL'OBESITÀ
Polimorfismi analizzati:
- FTO
È noto il ruolo del gene FTO nell'alterazione del comportamento alimentare e nella diminuzione della risposta al senso di sazietà.
Particolarmente importante nella gestione del peso durante la gravidanza.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

L’utilizzo della genetica di nutrizione è oggi applicabile anche in ambito odontoiatrico.
IL TEST
I test propositi in questo pannello possono essere utilizzati sia come screening di base su tutti i pazienti in modo da pianificare eventuali percorsi preventivi sia impiegati in supporto ad eventuali percorsi terapeutici odontoiatrici per patologie del cavo orale.
La conoscenza del profilo genetico in ambito nutrizionale permetterà di individuare gli alimenti e/o le integrazioni da aumentare nel percorso nutrizionale perché più idonei al proprio DNA e quelli il cui introito dovrà essere diminuito perché meno adatti alle proprie predisposizioni per prevenire determinate condizioni verso cui si è “geneticamente predisposti”.
PERCHÉ FARLO
Il pannello prevede lo screening della predisposizione genetica alla celiachia correlata ormai da tempo anche a diverse manifestazioni extra-intestinali, tra cui problematiche dentali, con manifestazioni che coinvolgono sia la qualità dello smalto dei denti sia la salute dei tessuti molli della cavità buccale.
Vengono altresì indagati polimorfismi che possono contribuire alla ipoplasia dello smalto dentale, carie, ed incidere sulla salute ossea del cavo orale, oltre che polimorfismi predisponenti a stato infiammatorio e stress ossidativo.
Una eccessiva produzione di radicali liberi ed un’infiammazione generalizzata si riflettono infatti anche a livello della salute della bocca predisponendo il soggetto a patologie infiammatorie orali quali parodontite e gengivite.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Un pannello di screening genetici predisponenti a patologie del cavo orale, pertanto molto utili in ambito odontoiatrico per la prevenzione di tali condizioni.
DEFICIT VITAMINICI E MINERALI DA INTOLLERANZA AL GLUTINE
PREDISPOSIZIONE GENETICA ALLA CELIACHIA
Polimorfismi analizzati:
- APLOTIPO DQ2
- APLOTIPO DQ8
L’intolleranza al glutine ha conseguenze importanti anche nella salute orale: alterazioni e difetti che interessano lo smalto dentale, come macchie singole o multiple di colore bianco, marrone, strisce sui denti o denti di aspetto traslucido; presenza ricorrente di afte o ulcere dolorose in bocca.
FRAGILITÀ DENTALE
COLLAGENE Tipo1 α1
Polimorfismi analizzati:
- COL1A1
COL1A1 controlla la normale produzione di collagene di tipo 1, il quale è fondamentale per la resistenza delle ossa del corpo umano.
I sintomi di un alterato funzionamento consistono in: indebolimento osseo, elevata tendenza alle fratture ossee e fragilità dentale.
SALUTE OSSEA
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - TaqI
La carenza di vitamina D incide in modo negativo sulla calcificazione delle ossa con effetti che vanno dal rachitismo per i bambini alle deformazioni ossee di varia natura e alla osteomalacia, che si presenta quando la struttura ossea esternamente è integra ma all'interno delle ossa si registra un contenuto minerale insufficiente.
La mancanza di Vitamina D rende inoltre i denti più deboli e vulnerabili alle carie.
RISCHIO PATOLOGIE INFIAMMATORIE DELLA BOCCA
STATO INFIAMMATORIO GENERALIZZATO
Polimorfismi analizzati:
- TNFα
- IL6
Esiste un'associazione tra i parametri infiammatori sistemici come IL-6 e TNF-alfa e un maggiore rischio di sviluppare problemi gengivali.
SALUTE DI BOCCA E DENTI
STRESS OSSIDATIVO
Polimorfismi analizzati:
- SOD1
Lo stress ossidativo, inteso come uno squilibrio fra la produzione e l’eliminazione di specie chimiche reattive (SCR), costituisce un fattore di rischio per l’invecchiamento precoce e anche una serie di patologie spesso ad andamento cronico.
Un aumento della produzione e/o una riduzione delle capacità di eliminazione delle SCR comporta, tra le altre, anche un aumento del rischio di patologie orali.
RISCHIO GENGIVITI E PARODONTITI
METABOLISMO DEGLI ZUCCHERI
Polimorfismi analizzati:
- PPARG
- IRS1
- TCF7L2
Le persone con un alterato metabolismo degli zuccheri sono soggette a un rischio maggiore di sviluppare gengiviti e parodontiti.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

"Ottenere benefici attraverso un’alimentazione ed una integrazione personalizzata, per il sistema immunitario"
IL TEST
Il benessere di un individuo passa anche attraverso il benessere del suo sistema immunitario.
Un piano nutrizionale personalizzato sulla base delle diverse caratteristiche genetiche e predisposizioni individuali aiuta a prevenire l’insorgere di determinate patologie autoimmuni.
PERCHÉ FARLO
Il pannello IMMUNITÀ prevede lo screening del metabolismo della vitamina D, la cui carenza si associa ad aumento del rischio di condizioni autoimmuni.
Vengono inoltre polimorfismi che predispongono ad alterazione della risposta immunitaria, stato infiammatorio generalizzato e stress ossidativo.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Lo screening genetico finalizzato a prevenire disturbi legati al sistema immunitario.
PREDISPOSIZIONE PATOLOGIE AUTOIMMUNI
METABOLISMO DELLA VITAMINA D
Polimorfismi analizzati:
- VDR - FokI
- VDR - BsmI
- VDR - TaqI
- VDR - ApaI
- VDR - Cdx2
La vitamina D è cruciale per l'attivazione del sistema immunitario.
Un cattivo funzionamento del recettore della vitamina D (VDR), dovuto alla genetica, può comportare una importante forma di carenza vitaminica che si ripercuote anche su un aumento del rischio di patologie autoimmuni.
RISCHIO PROCESSI INFIAMMATORI
STATO INFIAMMATORIO GENERALIZZATO
Polimorfismi analizzati:
- TNFα
- IL6
Le citochine sono proteine o glicoproteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario, tra i cui ruoli quello di mediare e controllare la risposta immunitaria, l’intensità e la durata della risposta infiammatoria (cellulare e umorale) e regolare importanti attività biologiche nell'immunità e nelle malattie infettive.
L’equilibrio tra IL6 e TNFα concorre a mantenere uno stato di auto-difesa verso i processi infiammatori.
RISCHIO ALTERAZIONE SISTEMA IMMUNITARIO
STRESS OSSIDATIVO
Polimorfismi analizzati:
- SOD1
- SOD3
- NQO1
Gli antiossidanti svolgono un ruolo fondamentale nelle cellule immunitarie, proteggendole dallo stress ossidativo condizione patologica che si verifica quando in un individuo si genera uno squilibrio tra la produzione e l’eliminazione di specie chimiche ossidanti (ROS).
Lo stress ossidativo è caratterizzato da danni cellulari e tessutali importanti, depressione dei sistemi immunitari di difesa, infiammazione.
FUNZIONE CELLULARE IMMUNITARIA
PROTEIN TIROSIN FOSFATASI N-2 e N-22
Polimorfismi analizzati:
- PTPN2
- PTPN22
Le protein tirosin fosfatasi di tipo 2 e di tipo 22 sono proteine coinvolte nella risposta dei recettori dei linfociti B e T e giocano pertanto un ruolo importante nella funzione cellulare immunitaria e nell'insorgenza di patologie autoimmuni.
SINTESI ISTAMINA
FUNZIONALITÀ DEL DAO
Polimorfismi analizzati:
- AOC1
L’istamina è un importante mediatore chimico che svolge un ruolo cruciale nella difesa del sistema immunitario e nella regolazione della risposta infiammatoria.
Uno squilibrio tra accumulo di istamina introdotta e degradata può comportare sintomi simili a quelli riscontrabili in una allergia.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Uno screening che indaga geni associati all’aumento del rischio di sviluppare emocromatosi e anemia. |
IL TEST
Il ferro è un elemento essenziale per l’organismo umano, essendo implicato in molteplici meccanismi cellulari come il trasporto dell’ossigeno, la produzione di energia, la regolazione genica e la sintesi del DNA, la respirazione cellulare, la crescita e lo sviluppo del sistema nervoso centrale, la regolazione del metabolismo lipidico e del ciclo degli acidi tricarbossilici.
Studi di settore hanno evidenziato tra i fattori implicati nel metabolismo del ferro anche la componente genetica. Il pannello METABOLISMO DEL FERRO indaga varianti polimorfiche che possono contribuire a un alterato metabolismo di questo minerale.
PERCHÉ FARLO
Lo screening indaga varianti polimorfiche che possono aumentare il rischio di emocromatosi ereditaria e anemia sideropenica. Per ogni eventuale positività riscontrata dei geni analizzati, verranno indicate indicazioni nutrizionali ed integrazioni specifiche.
I test hanno finalità preventive e predittive e NON DIAGNOSTICHE.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Lo screening genetico finalizzato a prevenire condizioni quali emocromatosi ereditaria e anemia sideropenica.
EMOCROMATOSI EREDITARIA (EE)
GENE HFE
Polimorfismi analizzati:
- HFE
Il metabolismo del ferro è meticolosamente regolato dall’ azione di diversi geni e proteine: un ruolo chiave è svolto dall'epcidina, un ormone peptidico circolante prodotto principalmente nel fegato, che controlla l'assorbimento e il riciclo del ferro attraverso la sua interazione con la principale proteina cellulare di esportazione del ferro, la ferroportina. HFE è uno dei geni implicati nella modulazione dell'espressione dell'epcidina. Lo screening genetico indaga varianti polimorfiche a livello del gene HFE conosciute come C282Y e H63D che ne alterano la funzionalità e rappresentano circa il 90% dei fenotipi dell'emocromatosi. La diagnosi della patologia viene confermata tramite lo screening genetico e in presenza di un elevato livello di ferritina sierica, ferro sierico e saturazione della transferrina.
ANEMIA SIDEROPENICA
ANEMIA SIDEROPENICA
Polimorfismi analizzati:
- TMPRSS6
La carenza di ferro è la causa di anemia cronica più frequente nel mondo.
Il gene TMPRSS6 codifica per una proteasi della serina transmembrana di tipo II prodotta dal fegato che regola l'espressione dell'ormone peptidico epcidina, il principale regolatore del metabolismo del ferro. TMPRSS6 è quindi essenziale per la normale omeostasi sistemica del ferro e per l’eritropoiesi. Polimorfismi genetici a livello di questo gene possono contribuire a una carenza di ferro nell’organismo e quindi allo sviluppo dell'anemia sideropenica in soggetti con o senza altri fattori predisponenti.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Uno screening che indaga geni associati all’aumento del rischio di sviluppare NAFLD (Non-Alcoholic Fatty Liver Disease) e NASH (Non-Alcoholic Steato Hepatitis).
IL TEST
La genetica svolge un ruolo chiave nella regolazione delle malattie: il pannello NAFLD-NASH fornisce informazioni specifiche su varianti genetiche associate allo sviluppo della steatosi epatica non alcolica (NAFLD) e sulla steatoepatite non alcolica o steatonecrosi (NASH), in modo da individuare precocemente soggetti geneticamente predisposti e mettere in atto strategie mirate.
PERCHÉ FARLO
La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una patologia epatica ormai comune nei paesi industrializzati, caratterizzata dall’infiltrazione grassa del fegato e può assumere un decorso evolutivo progredendo in una fase definita steatoepatite non alcolica o steatonecrosi (Non Alcoholic Steato-Hepatitis, NASH) che in fase avanzata può causare patologie più gravi quali fibrosi e cirrosi.
Dai risultati del test sarà possibile elaborare una terapia personalizzata che tenga conto dei fattori genetici oltre che delle abitudini alimentari e stile di vita, per mettere in atto un’azione preventiva nell’insorgere della patologia o nella sua progressione in stadi più avanzati e dannosi.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Lo screening genetico finalizzato a prevenire condizioni quali NAFLD e NASH.
HFE
GENE HFE
Polimorfismi analizzati:
- HFE
Le mutazioni del gene dell'emocromatosi (HFE) possono esacerbare le malattie epatiche croniche attraverso aumento dell'accumulo di ferro e conseguente stress ossidativo. Studi di settore hanno evidenziato la stretta associazione tra il metabolismo del ferro e i disturbi metabolici, nello specifico il coinvolgimento del ferro nella patogenesi di malattie epatiche come la NAFLD, evidenziando la relazione tra aumento della ferritina sierica e la steatosi epatica.
KLF6
GENE KLF6
Polimorfismi analizzati:
- KLF6
La deposizione di grasso epatico correlata all'insulino-resistenza sistemica definisce la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) che se associata a danno epatocellulare ossidativo, infiammazione e attivazione della fibrogenesi, ovvero steatoepatite non alcolica (NASH), può progredire verso la cirrosi e il carcinoma epatocellulare. Il fattore 6 simile a Kruppel (KLF6 o Kruppel Like Factor 6) è uno dei determinanti genetici correlati all’insorgenza e alla gravità della NAFLD.
PNPLA3
GENE PNPLA3
Polimorfismi analizzati:
- PNPLA3
Studi di associazione genomica hanno evidenziato che la variante I148M del gene PNPLA3 come determinante principale delle differenze interindividuali ed etniche nel contenuto di grasso epatico, indipendentemente dall'insulino-resistenza e dalla concentrazione sierica di lipidi. Studi di associazione confermano che il polimorfismo I148M è anche un forte modificatore della NASH e del danno epatico progressivo.
MATERIALE INFORMATIVO
Nei seguenti link tutto il materiale informativo relativo al pannello.

Uno screening che indaga geni associati all’aumento del rischio di sviluppare alopecia androgenetica (AGA).
IL TEST
L’alopecia androgenetica (AGA) costituisce il più comune disturbo di calvizia caratterizzato da una progressiva perdita dei capelli, condiviso sia da uomini che donne, derivante da una complessa interazione di fattori scatenanti: alimentazione, fattori ambientali, endocrini, genetici, utilizzo di specifici farmaci, stress.
PERCHÉ FARLO
Lo screening indaga polimorfismi genetici (SNPs) che determinano aumento del rischio di sviluppare alopecia androgenetica. Il pannello è un test valido per individuare e trattare precocemente soggetti geneticamente predisposti, che presentano quindi un rischio maggiore di sviluppare calvizie, spesso anche in giovane età.
L’analisi diventa particolarmente importante se la condizione è presente nella propria storia familiare.
I test hanno finalità preventive e predittive e NON DIAGNOSTICHE.
TABELLA POLIMORFISMI ANALIZZATI
Lo screening genetico finalizzato a prevenire e/o trattare precocemente soggetti che potrebbero sviluppare calvizie.
ANDROGEN RECEPTOR
ANDROGEN RECEPTOR
Polimorfismi analizzati:
- AR
I capelli svolgono un importante ruolo simbolico oltre che socioculturale nel determinare l'aspetto di un individuo. La caduta dei capelli può causare insoddisfazione a livello estetico e un impatto negativo sull'autostima, in sia tra le donne che negli uomini. L’ alopecia androgenetica è la causa più comune di caduta dei capelli tra gli uomini adulti. L’ormone androgeno e i suoi metaboliti prodotti esplicano i loro effetti sull'espressione genica, vanno quindi a influenzare la mascolinità attraverso il recettore degli androgeni (AR). Il gene AR è localizzato sul cromosoma X ed è uno dei geni maggiormente indicativi per lo sviluppo delle calvizie maschili. La variante indagata, conosciuta anche come polimorfismo StuI, situata sull’esone 1 del gene AR, è significativamente associata al rischio di sviluppare AGA.
ECTODYSPLASIN A2 RECEPTOR
ECTODYSPLASIN A2 RECEPTOR
Polimorfismi analizzati:
- EDAR2
Il gene EDAR2 (Ectodysplasin A2 Receptor) si trova sul locus cromosomico X e codifica per una proteina di transmembrana di tipo III appartenente alla superfamiglia TNRF (recettore del fattore di necrosi tumorale) e contiene ripetizioni ricche di cisteina e un singolo dominio transmembrana. Questa proteina si lega all'isoforma EDA-A2 dell'ectodisplasia, che svolge un ruolo importante nel mantenimento di capelli e denti. Studi di settore hanno portato all’evidenza la forte associazione tra la variante polimorfica conosciuta con il nome scientifico di Arg57Lys e lo sviluppo dell’alopecia androgenetica.
LINCO 1432
LONG INTERGENIC NON-PROTEIN CODING RNA 1432
Polimorfismi analizzati:
- LINCO1432
L’alopecia androgenica è una condizione fortemente ereditabile. Il gene LINCO1432 (Long Intergenic Non-Protein Coding RNA 1432) è posizionato sul cromosoma 20p11. La variante polimorfica indagata è associata a rischio di sviluppare alopecia androgenetica, con aumento del rischio maggiore nei soggetti omozigoti A;A.
MATERIALE INFORMATIVO
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“Pannelli di test personalizzati e mirati alle esigenze di ogni specifico paziente e supporto da parte dello staff scientifico dell’azienda nella elaborazione di pannelli sviluppati su misura”.
NUTRIZIONE PERSONALIZZATA
L’applicazione pratica della nutrigenetica permette di elaborare una alimentazione personalizzata alle caratteristiche del singolo soggetto e di intraprendere un percorso individuale specifico, non solo in termini di nutrizione ma soprattutto come stile di vita e prevenzione.
Ormai ampiamente validati, i test di nutrigenetica sono inoltre in grado di fornire informazioni specifiche e mirate per mettere in atto percorsi preventivi, tramite un corretto e mirato utilizzo degli alimenti e delle biomolecole, nell'insorgenza di un ampio numero di patologie.
NUTRIGENETICA E PREVENZIONE
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori possono essere evitati grazie ad una equilibrata e sana alimentazione”.
Sono infatti molte le condizioni cronico-degenerative legate all'alimentazione che incidono profondamente sullo stato di benessere e salute dell’individuo.
È oggi evidente come che la prevenzione sia ormai prioritaria rispetto all'intervento terapeutico e in quest’ottica i test di genetica di nutrizione diventano uno strumento di lavoro indispensabile per i professionisti del settore che vogliono operare in tale direzione.
Ecco che il focus primario della nostra azienda è proporre un’offerta di test, con finalità preventive e predittive, più ampia possibile.
ELENCO SNPs
Di seguito gli elenchi, continuamente aggiornata, dei polimorfismi analizzati nei nostri laboratori con la descrizione delle distinzioni sui ruoli che svolgono nei singoli pannelli.

"L’esecuzione di test di genetica di nutrizione prevedono poche ma fondamentali regole."
MODALITÀ DI PRELIEVO
L’esecuzione del test genetici avviene tramite estrazione del DNA da prelievo salivare.
L’autoprelievo è facile, indolore e si esegue velocemente utilizzando un tampone buccale (cytobrush).
Dopo il prelievo lo scovolino deve essere riposto nella stessa custodia ed è necessario scrivere cognome e nome del paziente sul retro.
Il tampone si conserva a lungo a temperatura ambiente.
MODALITÀ DI SPEDIZIONE
Per l’invio dei tamponi al laboratorio tramite corriere SDA o posta ordinaria considerare festività, giorni di chiusura per ferie del laboratorio ed eventuali situazioni di sciopero e/o condizioni meteorologiche avverse che potrebbero allungare i tempi di consegna.
MATERIALE INFORMATIVO
Di seguito la versione dettagliata sulle modalità di prelievo.