Identificato un nuovo gene legato all’aumento di peso
Le mutazioni nel gene OTP sono associate all’obesità, in quanto influenzano l’attività di un altro gene correlato a questa condizione. Questo è il principale risultato di uno studio condotto dai ricercatori del Southwestern Medical Center dell’Università del Texas (UT Southwestern Medical Center), i cui esiti sono stati pubblicati sulla rivista *Science Translational Medicine*.
Il controllo dell’appetito, sia negli esseri umani che negli animali, è in gran parte mediato dall’ipotalamo, una regione del cervello. Su alcuni neuroni ipotalamici è presente una proteina chiamata recettore della melanocortina 4 (MC4R), che si lega a varie molecole regolatorie in grado di sopprimere o stimolare la fame.
Studi precedenti hanno dimostrato che mutazioni che portano alla perdita di funzione di MC4R causano grave obesità infantile, mentre altre che ne potenziano l’attività conferiscono una protezione contro l’obesità.
Tuttavia, ad oggi, è ancora poco chiaro come i neuroni regolino la quantità di MC4R. Per approfondire questo aspetto, il Dr. Chen Liu, Ph.D., professore associato di medicina interna e neuroscienze presso l’Hypothalamus Research Center dell’UT Southwestern Medical Center, insieme al suo team, ha condotto esperimenti sui topi per identificare i geni che modulano la produzione di MC4R nell’ipotalamo.
Gli scienziati hanno focalizzato l’attenzione sul gene OTP, presente sia nei topi che negli esseri umani. I ricercatori ipotizzano che OTP interagisca direttamente con sequenze di DNA che regolano l’espressione di MC4R, suggerendo che OTP giochi un ruolo cruciale nel controllo della produzione di questa proteina.
Quando i ricercatori hanno eliminato OTP nei topi, gli animali hanno mostrato un significativo aumento di peso sotto dieta ricca di grassi. Un’analisi approfondita ha rivelato che tale aumento era dovuto a un maggiore apporto alimentare. Ulteriori test hanno mostrato che i topi privi di OTP producevano quantità inferiori di MC4R rispetto ai topi di controllo, supportando l’ipotesi che OTP regoli l’espressione di MC4R nei neuroni ipotalamici.
Per confermare il ruolo di OTP, il team del Dr. Liu ha collaborato con ricercatori dell’Università di Cambridge, che avevano già collegato mutazioni e perdita di funzione del gene OTP all’insorgenza di obesità grave in alcuni bambini. Gli esperimenti sui topi con queste alterazioni genetiche hanno rivelato lo sviluppo di obesità precoce, colesterolo elevato, steatosi epatica e diabete di tipo 2, condizioni simili a quelle osservate nei bambini con mutazioni analoghe.
Trattando i topi con setmelanotide, un farmaco utilizzato per trattare una rara forma genetica di obesità derivante da disfunzioni nella segnalazione di MC4R, i ricercatori hanno osservato un miglioramento progressivo delle condizioni degli animali.
In sintesi, i risultati dello studio suggeriscono che OTP sia uno dei pochi geni strettamente associati all’obesità negli esseri umani. Un’analisi condotta attraverso la UK Biobank, un ampio database genetico, ha evidenziato che molte persone con mutazioni nel gene OTP presentano problemi di peso. Questo apre la strada all’uso del setmelanotide come potenziale trattamento per tali pazienti.