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Test genetico steatosi epatica

Steatosi epatica

La steatosi epatica, nota anche come fegato grasso, è una condizione caratterizzata da un accumulo eccessivo di grasso nel fegato. Se non trattata, può portare a infiammazione, fibrosi e persino cirrosi epatica.

Il test

La genetica svolge un ruolo chiave nella regolazione delle malattie: il pannello NAFLD-NASH fornisce informazioni specifiche su varianti genetiche associate allo sviluppo della steatosi epatica non alcolica (NAFLD) e sulla steatoepatite non alcolica o steatonecrosi (NASH), in modo da individuare precocemente soggetti geneticamente predisposti e mettere in atto strategie mirate.

Perchè farlo?

La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una patologia epatica ormai comune nei paesi industrializzati, caratterizzata dall’infiltrazione grassa del fegato e può assumere un decorso evolutivo progredendo in una fase definita steatoepatite non alcolica o steatonecrosi (Non Alcoholic Steato-Hepatitis, NASH) che in fase avanzata può causare patologie più gravi quali fibrosi e cirrosi.

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Steatosi Epatica Non Alcolica (NAFLD): Meccanismi, Rischi e Utilità del Test Genetico

La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una condizione patologica caratterizzata dall’accumulo di grasso all’interno delle cellule del fegato, in assenza di un consumo significativo di alcol. È la forma più comune di malattia epatica nei paesi occidentali, associata principalmente a fattori metabolici come l’obesità, la sindrome metabolica e il diabete di tipo 2. La NAFLD può evolvere in forme più gravi, come la steatoepatite non alcolica (NASH), che può causare cirrosi e insufficienza epatica.

La genetica gioca un ruolo cruciale nella predisposizione individuale alla NAFLD, contribuendo a determinare il rischio di sviluppare la malattia e la sua progressione verso forme più gravi. L’identificazione di mutazioni genetiche specifiche tramite test genetici può aiutare nella diagnosi precoce, nella valutazione del rischio e nella gestione personalizzata del trattamento.

Meccanismi della Steatosi Epatica Non Alcolica (NAFLD)

La steatosi epatica non alcolica è una condizione in cui le cellule del fegato accumulano grasso sotto forma di trigliceridi, senza una causa alcolica evidente. La NAFLD è associata principalmente a fattori metabolici, ma anche a influenze genetiche e ambientali. I principali meccanismi alla base di questa condizione includono:

1. Insulino-resistenza: Una delle cause principali della NAFLD è l’insulino-resistenza, in cui le cellule del corpo non rispondono adeguatamente all’insulina, portando a un accumulo di glucosio nel sangue. L’insulino-resistenza favorisce l’accumulo di acidi grassi nel fegato, promuovendo la steatosi.

2. Infiammazione e stress ossidativo: Il grasso accumulato nelle cellule del fegato può indurre una risposta infiammatoria che, se cronica, porta a danni cellulari e fibrosi epatica. Lo stress ossidativo derivante dal metabolismo anomalo degli acidi grassi gioca un ruolo chiave nel danno epatico progressivo.

3. Alterazioni del metabolismo lipidico: Le alterazioni nel metabolismo degli acidi grassi, inclusi quelli derivanti dalla dieta e dal metabolismo epatico, sono fondamentali nell’insorgenza della NAFLD. La disfunzione nel trasporto, nella sintesi o nell’ossidazione degli acidi grassi può contribuire all’accumulo lipidico nel fegato.

4. Microbioma intestinale: Studi recenti suggeriscono che alterazioni nel microbioma intestinale possano influenzare la NAFLD, contribuendo alla permeabilità intestinale e alla liberazione di endotossine che stimolano l’infiammazione epatica.

Fasi della Steatosi Epatica Non Alcolica (NAFLD)

La NAFLD può essere divisa in diverse fasi, ognuna con gradi differenti di severità e rischio di evoluzione verso condizioni più gravi:

1. Steatosi semplice: È caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato senza segni di infiammazione o danno epatico. In questa fase, la malattia è generalmente asintomatica, e la prognosi è buona se vengono adottati cambiamenti nello stile di vita, come la perdita di peso e una dieta sana.

2. Steatoepatite non alcolica (NASH): In questa fase, l’accumulo di grasso è accompagnato da infiammazione e danno cellulare. La NASH può evolvere in cirrosi e insufficienza epatica se non trattata.

3. Fibrosi epatica e cirrosi: La fibrosi epatica è la formazione di tessuto cicatriziale a seguito di danni cronici al fegato. La cirrosi è la fase finale della malattia epatica, in cui il fegato perde la sua funzionalità a causa della sostituzione del tessuto epatico sano con cicatrici.

Fattori di Rischio e Genetica nella NAFLD

La NAFLD è strettamente associata a condizioni metaboliche, come obesità, diabete di tipo 2, dislipidemia e sindrome metabolica. Tuttavia, non tutti gli individui con questi fattori di rischio svilupperanno la malattia, suggerendo un’importante componente genetica. Alcuni dei principali fattori genetici che influenzano lo sviluppo e la progressione della NAFLD includono:

1. Varianti genetiche nel gene PNPLA3:
La mutazione più studiata associata alla NAFLD è quella nel gene PNPLA3 (patatin-like phospholipase domain-containing protein 3). La variante I148M di PNPLA3 è associata a un maggiore rischio di accumulo di grasso nel fegato e a una progressione più rapida verso la steatoepatite non alcolica (NASH) e la cirrosi. La presenza della variante I148M è una delle principali predisposizioni genetiche alla malattia e può essere usata per identificare i soggetti ad alto rischio.

2. Mutazioni nel gene TM6SF2:
Il gene TM6SF2 è coinvolto nel trasporto dei lipidi nel fegato. La variante E167K di TM6SF2 è associata a un maggiore accumulo di grasso epatico e ad un aumentato rischio di sviluppare NASH e cirrosi, sebbene questa mutazione possa anche essere protettiva contro la steatosi epatica in alcune popolazioni.

3. Varianti nel gene MBOAT7:
Le mutazioni nel gene MBOAT7 sono state identificate come fattori di rischio per l’insorgenza di NAFLD. Queste varianti influenzano il metabolismo dei fosfolipidi nel fegato e possono predisporre all’infiammazione epatica e alla progressione verso forme più gravi di malattia.

4. Altri geni coinvolti nella NAFLD:
Oltre ai geni sopra menzionati, vari studi hanno suggerito che altre mutazioni genetiche, come quelle nei geni GCKR, ABCB11, e SLC22A5, possano contribuire alla suscettibilità alla NAFLD, influenzando il metabolismo dei lipidi, la resistenza all’insulina e la funzione del fegato.

L’Utilità del Test Genetico nella NAFLD

Il test genetico nella steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è utile per identificare le persone a rischio di sviluppare la malattia e per monitorare la progressione della malattia. Le principali utilità del test genetico nella gestione della NAFLD includono:

1. Diagnosi precoce e identificazione del rischio:
I test genetici possono aiutare a identificare soggetti con predisposizione genetica alla NAFLD, anche prima che si verifichino sintomi evidenti o alterazioni nei test di funzionalità epatica. La conoscenza della predisposizione genetica può indirizzare una sorveglianza regolare e l’adozione precoce di misure preventive, come la perdita di peso e il miglioramento dello stile di vita.

2. Previsione della progressione della malattia:
Le varianti genetiche, come quelle nel gene PNPLA3, sono fortemente associate alla gravità della malattia. I test genetici possono aiutare a predire la probabilità di evoluzione verso forme più gravi come la steatoepatite non alcolica (NASH) e la cirrosi, permettendo una gestione più mirata e personalizzata.

3. Gestione personalizzata:
Identificare le varianti genetiche specifiche permette di adattare il trattamento alla condizione individuale del paziente. Ad esempio, i pazienti con la variante I148M di PNPLA3 potrebbero beneficiare di un monitoraggio più attento e di interventi terapeutici più aggressivi, mentre per altri pazienti potrebbe essere sufficiente un approccio più conservativo.

4. Monitoraggio delle risposte al trattamento:
La predisposizione genetica può influenzare la risposta ai trattamenti per la NAFLD. Conoscere le varianti genetiche può aiutare a scegliere i trattamenti farmacologici più adatti, come l’uso di farmaci che migliorano la sensibilità all’insulina o riducono l’infiammazione epatica.

La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) è una condizione in crescita a livello globale, strettamente legata ai fattori metabolici e genetici. Sebbene l’obesità, la res

 

Capacità

Nel nostro laboratorio forniamo un’ampia gamma di procedure di analisi genetiche all’avanguardia, progettate per fornire diagnosi accurate e personalizzate.

Vantaggi

1. Diagnosi Precoce e Precisa: Identificare le mutazioni genetiche permette di diagnosticare le malattie del fegato in fase precoce, spesso prima che i sintomi diventino gravi.

2. Terapie Personalizzate: La conoscenza del profilo genetico del paziente consente ai medici di sviluppare trattamenti su misura, aumentando l’efficacia delle terapie e riducendo gli effetti collaterali.

3. Prevenzione: Per le persone con una predisposizione genetica, possono essere implementate misure preventive per ridurre il rischio di sviluppare malattie epatiche.

4. Consulenza Genetica: Le famiglie con una storia di malattie epatiche ereditarie possono beneficiare della consulenza genetica per comprendere meglio i rischi e le opzioni disponibili.

Poliformismi analizzati

HFE
KLF6
PNPLA3