Il test genetico è un’analisi che permette di esaminare specifici geni, il loro prodotto o la loro funzione, per individuare eventuali mutazioni genetiche associate a malattie ereditarie.
Attraverso l’analisi del DNA, dell’RNA o dei cromosomi, il test genetico consente di confermare o escludere alterazioni genetiche che possono avere un impatto sulla salute dell’individuo.
Oltre alla diagnosi di patologie genetiche, i test genetici vengono utilizzati anche per studiare la variabilità individuale, per indagini medico-legali, per valutare la predisposizione genetica a determinate malattie o la risposta ai farmaci (farmacogenetica).
A differenza di altri esami di laboratorio, i test genetici coinvolgono non solo la persona che si sottopone al test, ma anche i suoi familiari, poiché le informazioni genetiche sono condivise a livello ereditario.
I test diagnostici genetici vengono utilizzati per confermare o escludere una sospetta malattia genetica in una persona sintomatica.
Possono essere eseguiti in epoca prenatale, dopo uno screening neonatale o in qualsiasi momento della vita.
Questi test permettono di identificare patologie ereditarie come la fibrosi cistica, l’anemia falciforme, la distrofia muscolare di Duchenne o l’emofilia.
Inoltre, i risultati ottenuti possono essere utilizzati per estendere la ricerca delle stesse mutazioni nei familiari della persona affetta.
I test genetici per portatori sani permettono di individuare persone che presentano varianti genetiche potenzialmente trasmissibili ai figli.
Sono consigliati alle coppie che desiderano una gravidanza, specialmente se nella famiglia sono presenti patologie autosomiche recessive, come la fibrosi cistica o la talassemia (anemia mediterranea).
Un portatore sano di una mutazione recessiva è solitamente asintomatico, ma se entrambi i genitori sono portatori, esiste una probabilità del 25% di avere un figlio affetto.
Questi test genetici permettono quindi di valutare il rischio riproduttivo e pianificare eventuali strategie preventive.
I test presintomatici individuano mutazioni in geni associati a malattie genetiche a esordio tardivo, come la malattia di Huntington o l’emocromatosi ereditaria.
Sono indicati per persone con anamnesi familiare positiva e richiedono una consulenza genetica accurata, spesso accompagnata da supporto psicologico, per gestire le implicazioni emotive e familiari dei risultati.
Il test deve essere proposto in modo non direttivo, garantendo il consenso informato e la piena consapevolezza del paziente.
Lo screening neonatale esteso è un programma di medicina preventiva che consente di rilevare precocemente oltre 40 malattie genetiche e metaboliche nei neonati.
Viene eseguito tramite un semplice prelievo di sangue dal tallone del neonato entro pochi giorni dalla nascita.
In caso di risultati sospetti, vengono eseguiti ulteriori test genetici diagnostici per confermare la diagnosi e avviare tempestivamente il trattamento.
I test prenatali consentono di individuare la presenza di malattie genetiche o cromosomiche nel feto.
Tra i più diffusi vi è il test del DNA fetale (NIPT – Non Invasive Prenatal Test), che analizza il materiale genetico fetale nel sangue materno già a partire dalla decima settimana di gravidanza.
Questo test permette di stimare il rischio di anomalie cromosomiche, come la sindrome di Down (trisomia 21), la trisomia 18 e la trisomia 13.
In caso di esito positivo, vengono proposti ulteriori esami diagnostici, come amniocentesi o villocentesi, per la conferma del risultato.
La consulenza genetica è fondamentale per accompagnare i genitori in ogni fase del percorso, fornendo informazioni chiare e non direttive.
I test di suscettibilità individuano varianti genetiche che non causano direttamente una malattia, ma aumentano il rischio di svilupparla in presenza di determinati fattori ambientali o genetici.
Sono utilizzati per valutare la predisposizione a patologie multifattoriali dell’età adulta, come tumori, diabete e malattie cardiovascolari.
I risultati di questi test forniscono una stima del rischio genetico, utile per pianificare strategie di prevenzione personalizzata.
Tuttavia, non determinano con certezza l’insorgenza della malattia, ma solo una probabilità statistica.
Anche in questo caso, è essenziale un’adeguata consulenza genetica per interpretare correttamente i risultati e comprendere i limiti dell’analisi.
Oltre all’ambito medico, la genetica molecolare trova applicazione in settori non clinici, come i test di paternità e la genetica forense, che utilizzano metodologie simili a quelle dei test genetici, ma con finalità identificative o legali.
La consulenza genetica rappresenta un momento fondamentale prima e dopo l’esecuzione di qualsiasi test genetico.
Serve a fornire informazioni dettagliate sulle finalità del test, sui limiti, sui possibili risultati e sulle implicazioni per il paziente e la sua famiglia.
Un approccio etico, informato e non direttivo è essenziale per garantire che la persona possa prendere decisioni consapevoli in merito alla propria salute e al proprio futuro.
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